SCA
E arriviamo appunto all’ultimo tassello della normativa. La Strong Customer Authentication (o SCA), che rappresenta quel potenziamento dei sistemi di sicurezza che permettono all’utente di essere consapevole delle autorizzazioni che sta fornendo ad una Terza Parte.
Il processo di autenticazione forte (Strong appunto) prevede che per accedere ai dati di conto corrente o disporre pagamenti, siano necessari due o più “fattori di sicurezza” indipendenti, ad esempio:
1. Conoscenza: Ad esempio una password, un PIN, un pattern da disegnare sullo schermo.
2. Possesso: Ad esempio una carta, uno smartphone con l’App della banca già configurata, qualsiasi oggetto materiale o virtuale di cui possa essere provato il possesso.
3. Inerenza (qualcosa che caratterizza l’utente): Ad esempio l’impronta digitale, riconoscimento vocale, face-id.
Al netto di alcune specifiche regole di esenzione applicabili in poche e ben determinate situazioni, per autorizzare una terza parte ad accedere ai propri dati presso una banca, l’utente deve fornire almeno 2 dei fattori sopra indicati.
Per i pagamenti, inoltre, la normativa aggiunge un ulteriore elemento di sicurezza, definito “Dynamic Linking”, ossia una relazione diretta molto forte tra la richiesta di autorizzazione e l’operazione che si sta autorizzando. In questo modo l’utente, quando riceve la notifica, può visualizzare i dati del pagamento richiesto (beneficiario, importo) e avere la certezza che quello che autorizzerà sarà solo e soltanto quello.
Riassumendo quindi. Nuovi soggetti si affacciano sul mercato dei pagamenti, ma per farlo devono rispettare una serie di regole molto chiare. Le banche hanno dovuto adeguare i loro sistemi per permettere a questi nuovi soggetti di accedere ai dati dei conti, in virtù di un consenso esplicito del cliente, ma per farlo, sono applicati nuovi meccanismi di sicurezza a tutela del cliente finale.